PIEDE E CAVIGLIA

DOLORE CRONICO ALL’AVAMPIEDE

Le principali cause del dolore cronico all’avampiede sono:

  • alluce valgo (per approfondire l’argomento clicca qui )
  • alluce rigido
  • metatarsalgia
  • neuroma di Morton (Civinini-Morton)  (per approfondire l’argomento clicca qui)
  • dito a martello
  • callosità
  • verruche della pianta del piede
  • frattura da stress (frattura da durata)
  • fratture della ossa sesamoidi
  • gotta
  • artrite reumatoide
  • algodistrofia (CRPS )
  • neuropatia periferica
  • unghia incarnita

ROTTURA DEL TENDINE DI ACHILLE

ENTESOPATIA DEL TENDINE DI ACHILLE

ALLUCE VALGO  (Hallux valgus deformity)

Si tratta di una deformazione del primo dito del piede caratterizzata da deviazione laterale dell’alluce e da comparsa di una infiammazione della borsa mucosa a livello dell’articolazione metatarso-falangea.

La patologia colpisce prevalentemente il sesso femminile in età adulta.

Le cause principali di alluce valgo sono: alterazione della biomeccanica del piede, alterazione dell’anatomia dell’articolazione metatarso-falangea, lassità articolare, predisposizione genetica. La stretta calzatura potrebbe scaturire la sintomatologia dolorosa nei soggetti predisposti a tale deformità.

La diagnosi di alluce valgo è di facile riconoscimento all’esame clinico e radiologico

Il paziente spesso accusa dolore a livello dell’articolazione metatarso falangea che appare arrossata e aumentata di volume (cosi detta “cipolla”); ipercheratosi; difficoltà di portare la calzatura stretta, che strofinandosi all’interno contro la borsa aumenta il dolore.

A lungo termine questa patologia provoca il danno cartilagineo articolare e lo squilibrio biomeccanico del passo.

Il trattamento conservativo è giustificato qualora la deformità del dito è asintomatica ( quando non c’è ne dolore ne borsite). In questo caso possono essere adottati tutori correttivi, divaricatori in silicone e plantari ortopedici su misura. Questi rimedi conservativi non portano alla guarigione ed alla correzione della deformità, ma possono rallentare l’avanzamento della patologia.

Qualora la sintomatologia dolorosa non è più controllabile si ricorre al trattamento chirurgico. Il tipo di trattamento chirurgico (mini-invaso o a cielo aperto) deve essere scelto dallo specialista e condiviso con il paziente. I tempi di recupero funzionale postoperatorio di solito non superano i 40 giorni.

DITO A MARTELLO / valutazione clinica e trattamento chirurgico programmato

NEUROMA DI CIVININI-MORTON/ diagnostica differenziale/ asportazione neoformazioni

FASCITE PLANTARE/ valutazione clinico-ecotomografica/ terapia infiltrativa/

SINDROME DEL TUNNEL TARSALE

METATARSALGIA/ valutazi0ne podologica

MALATTIA DI FREIBERG